Non viviamo per morire, ma moriamo per vivere.

Nel frattempo, siamo già nel pieno del nuovo tema dell'anno. Mi affascina l'idea della metamorfosi, la trasformazione del nostro essere in somiglianza con Gesù. Io stesso sono rimasto un po' sorpreso dalla scoperta che questo non avviene in modo semplice, ma ha un prezzo elevato, ovvero la nostra vita. La nuova vita, infatti, non viene semplicemente innestata, ma sostituisce la natura dell'ego. In altre parole, il vecchio ego deve morire affinché l'ego divino possa svilupparsi. Questo mi ha portato al gioco di parole: Non viviamo per morire, ma moriamo per vivere. Questa frase non indica la morte alla fine della vita, ma descrive la realtà di un seguace di Gesù.
Mi è capitato di non sentirmi bene dopo sermoni con affermazioni di questo tipo. La domanda sul perché è stata a lungo nella mia mente. È il dito puntato dello Spirito Santo perché ho perso la strada? Attraverso lo studio della Bibbia e la preghiera, mi sono imbattuto nelle seguenti cause di sentimenti negativi:
- Preferisco predicare su argomenti che le persone possono assimilare più facilmente. Suggerimenti intelligenti, buoni consigli di vita confezionati in un formato mignon; questo è più efficace e aumenta il tasso di feedback positivo.
- Viviamo in una società piuttosto superficiale, avversa al divertimento e incentrata sull'autorealizzazione. La predicazione della croce sembra ingombrante e inappropriata.
Gesù, d'altra parte, disse: "Chi rifiuta di prendere la sua croce e di seguirmi non è degno di appartenere a me."(Matteo 10:38). Non dobbiamo prendere la croce di Gesù. Lui l'ha fatto. Ci ha riscattati alla vita morendo. Noi dobbiamo il nostro Prendere la croce. Ciò significa che diamo la morte alla nostra natura egoica per ricevere la vera vita. Paolo chiama questo processo di vita metamorfosi. Può non sembrare popolare, ma è estremamente promettente!
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Caro Mattia, grazie per le tue riflessioni! Grazie anche per le tue affermazioni "impopolari". Mi commuovono sempre molto. Sono libero di decidere se metterle in pratica o meno.
Sì, Mattia. Solo leggendo il libro di Rees, mi accorgo di quanto profondamente lo Spirito di Dio ci guidi nella preghiera e ci renda più appassionati, ci faccia entrare in empatia con la sofferenza degli altri e ci conduca sempre più nella Sua profonda dipendenza. Sono felice che possiamo fare questo cammino insieme.
Hai detto bene, Mattia, questo argomento sembra ingombrante, perché dobbiamo aggiornare il nostro pensiero: se facciamo il contrario di quello che ci è stato insegnato dal mondo, siamo già a posto nel regno di Dio: Quando dai, ricevi, quando qualcuno ti fa del male e tu lo ripaghi con del bene, il bene vincerà sul male, quando vogliamo essere i più grandi dobbiamo essere servi di tutti, quando moriamo, ci risvegliamo alla vita... Penso che sia necessaria la nostra devozione perché Gesù possa cambiarci, un modo concreto è "leggere Gesù", o in altre parole leggere la sua parola....... Leggi di più "
Toby, grazie mille per questo incoraggiamento. Sì, allora sono felice di continuare 🙂 Mi sono appassionato all'argomento.